Gay & Bisex
Sospiri nella notte
di orsonaked
10.05.2017 |
19.109 |
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"Realizzai quasi subito che potesse riferirsi alla moglie scomparsa e i brividi mi percorsero tutto il corpo: la sua sofferenza era davvero grande ma durante il..."
Cio' che state per leggere mi fu raccontato alcuni anni fa da un caro amico, ancora in palese stato di shock, dopo mesi dell'accaduto. L'ho sempre ritenuto persona molto attendibile. Il racconto è scritto dal suo punto di vista.Mi trovai a partecipare ad un torneo di un famoso gioco di ruolo, dove ognuno dei partecipanti doveva costruire e dipingere il proprio esercito di figurini.
Da appassionato modellista che ancora oggi sono, aderii subito con entusiasmo e fu ad uno dei tavoli di pittura collettiva che conobbi Alessio, un ragazzo simpatico e disponibile, gia' piu' bravino di me nel dipingere e dal quale imparai molti segreti circa le diverse tecniche di pittura.
- "Non so tu ma io tutto sto casino lo sopporto poco: perche' domani non vieni a casa mia e dipingiamo insieme solo io e te? " disse prima di lasciare la sala collettiva. L'idea mi piacque ed accettai con entusiasmo:
- "Io abito fuori citta' e visto che non sei di qua potresti fermarti a dormire da me"
- "Non so, non vorrei dare disturbo" dissi pensoso
- "Ma che disturbo! Anzi mio padre ne sara' contento, da quando e' mancata mia madre non ha piu' avuto modo di frequentare molte persone: vedere un viso nuovo gli fara' bene" rispose risoluto.
Dispiaciuto gli feci le condoglianze, lui mi ringrazio' dicendomi che erano passati ormai alcuni anni e cominciava a farsene una ragione.
Cosi senza piu' pensarci oltre accettai e l'indomani arrivai a casa di Alessio con l'autobus che collegava la citta' alle campagne circostanti.
Suonai con un po' di incertezza, si aprii la porta e mi trovai davanti ad un gran bell'uomo, sui 58 anni alto sicuramente almeno 1metro e 90, occhi neri profondissimi e un bel pizzetto sale e pepe. Il suo sguardo magnetico mi affascino' subito ed essendo da sempre attratto da bei uomini, lui non mi fu indifferente.
- "Ciao tu devi essere Roberto! Vieni accomodati, Alessio mi ha parlato di te! " esclamo' con un bel vocione potente, stringendomi la mano con vigore.
Roberyo fai come se fossi a casa tua! Visyo il viaggio, se vuoi farti una doccia, nel bagno troverai gli asciugamani" disse il Tullio congedandosi e lasciandomi entrare in stanza di Alessio.
Parlammo un po' del più e del meno fino a che gli dissi che accettavo di buongrado la doccia. Dopo anni trascorsi in varie palestre, ormai non mi facevo problemi a spogliarmi davanti ad altri uomini per cui rimasto nudo dissi:
- "Ok, ci metto pochi minutu" ed Alessio annui sorridendo. L'acqua calda colpiva il mio corpo ridandomi energia; indugiavo con le mani tra le mie palle, insaponandomi il cazzo e immaginando di farlo al sig Tullio. Mi aveva colpito e piacendomi gli uomini non facevo fatica a immaginarmi in situazioni erotiche con lui. Mentre ero attraversato da questi pensieri alzai gli occhi verso lo specchio incontrando il viso di Tullio, seminascosto dal vapore che mi guardava in modo serio e severo: sorpreso e spaventato mi girai di scatto chiudendo l'acqua e allungandomi velocemente verso l'accappatoio per rivestirmi ma quando mi girai, nello specchio vidi solo la mia immagine riflessa e niente piu'.
- "Devo essere stanco, meglio andare a riposare" pensai confuso raggiungendo il letto; Alessio gia' russava, cosi mi distesi e presi sonno all'istante.
Aprii gli occhi di scatto, di soprassalto: un suono strano, non famigliare ancora echeggiava nelle mie orecchie. Mi girai verso Alessio ma il suo respiro regolare mi convinse che stava dormendo ma allora che era stato? Rimasi un'eternita' con le orecchie tese a captare anche il minimo fruscio ma nulla.
Poi, mentre il sonno si stava nuovamente impadronendo dei miei sensi, sentii chiaramente un lamento e un singhiozzo provenire dal salotto; riaprii gli occhi di scatto e subito un altro singhiozzo seguito da un leggero pianto sommesso arrivarono alle mie orecchie. Alessio continuava a dormire, per cui non poteva essere lui, cosi mi alzai senza fare rumore e guadagnai il corridoio quasi totalmente avvolto dall'oscurità se non per la leggera luce azzurrognola emessa evidentemente dal televisore, in salotto. Arrivai in punta di piedi e ricordai solo in quel momento di essere nudo come un verme ma non potevo tornare indietro, per non fare rumori che potessero svegliare Alessio e la curiositàera troppa.
Nascosto dietro lo stipite della porta e protetto da un mobile rispetto alle camere da letto, attesi qualche istante prima di udire di nuovo un singhiozzo e un lamento provenire distintamente dal salotto: ormai ero certo di non sognare. Cominciai ad affacciarmi piano piano e quando i miei occhi, ormai abituati all'oscurità riuscirono a vedere nitidamente rimasi impietrito e a bocca spalancata: il sig. Tullio era sdraiato sul divano, completamente nudo, masturbando un cazzo duro come il marmo, di notevoli dimensioni, mentre guardava immagini nella televisione che io non potevo vedere in quanto girata rispetto alla mia posizione; lacrime copiose gli rigavano il volto e il suo corpo stupendo era attraversato da forti tremori ogni volta che singhiozzava. Ipnotizzato guardavo quell'uomo davvero bello, un fisico atletico e muscoloso era ricoperto di una peluria fitta e abbondante, i suoi capezzoli erano larghi e scuri anche se poteva essere effetto della penombra. Una folta riga di peli neri partiva dall'ombellico e scendeva in verticale verso il pube: mi assalì una voglia incredibile di appoggiarvi sopra le mie labbra e baciarla piano in tutta la sua lunghezza. I miei occhi scesero ancora di poco soffermandosi sul quell'uccello davvero mozzafiato; almeno 21 centimetri di asta, percorsa da due belle vene molto gonfie terminava con una larga cappella, di quelle con i bordi molto accentuati e carnosi, dove appoggiarvi le labbra provoca un sicuro annebbiamento delle facoltà mentali. Bella tonta e modellata, ogni tanto scompariva alla mia vista per via della pelle del prepuzio che la ricopriva ad ogni movimento della mano di Tullio. Alla base di essa, facevano bella mostra di se due palle voluminose, soffici ed invitanti che l'altra mano accarezzava voluttuosamente durante la masturbazione; cercavo di immaginarne l'odore e il calore, l'effetto che poteva produrre lo strofinarci il naso sopra e tutto questo mi fece indurire il cazzo. I miei occhi scesero ancora fino ai piedi: magnifici, curati e ornati da bei ciuffi di pelo, che strofinavano uno contro l'altro mentre Tullio si masturbava. Dita grosse ma allo stesso tempo affusolate e talloni larghissimi: li immaginai afferrare il mio cazzo maturbandolo lentamente, per portarlo ad eruttare coprendoli di crema calda o entrambi tra le mie mani, per poterli leccare e ciucciarne ad una ad una le dita, passare la mia lingua umida sui talloni e....
- "Amore mio, perchè...Perchè mi hai lasciato qui..." sussurrò Tullio singhiozzando forte, riportandomi alla realtà facendo cosi svanire i miei pensieri.
Realizzai quasi subito che potesse riferirsi alla moglie scomparsa e i brividi mi percorsero tutto il corpo: la sua sofferenza era davvero grande ma durante il giorno riusciva a mascherarla in modo incredibile. Un fruscio accanto a me mi paralizzò e con la coda dell'occhio vidi un ombra passarmi vicino che riconobbi in Alessio: si fermò un istante guardando in direzione del padre e sussurrò:
- "Ogni notte...ogni notte la stessa storia"
- "Mi avrà visto?" pensai spaventato ma dopo pochi istanti varcò la porta del salotto e raggiunse suo padre dal divano. Anche lui come me era nudo: la sera prima non mi ero accorto che si fosse infilato a letto cosi. Dopo alcuni attimi di esitazione si inginocchiò a terra e afferrato il cazzo del padre, appoggiò la sua bocca sulla cappella turgida cominciando ad ingoiarla piano.
- "Figlio mio che fai? Fermo....no....ahhhhhh" sospirò forte Tullio; Alessio cominciò a pomparlo con maestria. La bocca del ragazzo riuscì a contenere tutto il cazzo del padre, ingoiandone una buona parte, fino a che i conati non lo scossero e dovette desistere. Cominciai a masturbarmi lentamente, mentre ammiravo quel pompino favoloso., davvero tropo eccitante.
Improvvisamente Alessio si interruppe e girando il volto verso il punto in cui ero seminascosto, con la mano mi invitò ad avvicinarmi; paralizzato dall'imbarazzo non mi mossi, mi aveva visto bene quindi, mentre transitava in corridoio. Avrei voluto fuggire ma egli ripetè il gesto pacatamente e con una forza a me sconosciuta presi a muovermi e lo raggiunsi al divano, inginocchiandomi al suo fianco. Ci guardammo negli occhi i silenzio, mentre il padre mugolava e lui mi offrì quel cazzone durissimo; non mi feci pregare e afferrandolo piano vi appoggiai sopra la bocca, muovendo la mia lingua sui bordi carnosi della cappella.
- "Cosi...ahhh si cosiii" disse l'uomo languidamente, richiudendo gli occhi e lasciandosi andare. Guardai Alessio e gli porsi il cazzo, su cui contemporaneamente appoggiammo le nostre bocche e nello stesso momento l nostre lingue iniziarono a guizzare all'impazzata, avvolgendosi. Percorrevamo l'asta in tutta la sua lunghezza e mentre Alessio si dedicava alla cappella io tuffai il mio viso su quelle palle meravigliose, profumate di uomo e di sperma, calde, soffici e allo stesso tempo sode.
"Brave le mie puttanelle! Che lingue, che bocche siete bravissime."
Sconvolto guarda o Alessio nella speranza che incrociasse i miei occhi: ma come? Tullio non singhiozzava più ma mugolava e sopirava forte, accarezzando le nostre teste, spingendo il suo cazzone verso le nostre faccee, con il respiro sempre più affannoso e irregolare. Lasciai quindi la mia presa e riportai la bocca a contatto con quella di Alessio sulla cappella: la lingua del ragazzo correva sempre più velocemente sul cazzo del padre che mugolava forte e ci incitava con voce roca mentre con la mia lingua colpivo insistentemente il prepuzio:
- "Vengooo, cazzo vengoooooo..." gridò Tullio irrigidendosi completamente
Fiotti densi e cremosi colpirono i nostri visi e le nostre labbra intente ad avvolgere il cazzo vibrante dell'uomo. La bianca cascata sembrava non finire mai, schizzi bollenti ci imbrattavano il viso e le mani, mentre le nostre lingue leccavano il nettare cercando di berne il più possibile. Interminabili attimi di violenta goduria ci avvolsero fino a che Tullio non si rilassò, chiudendo gli occhi.
Dopo alcuni minuti Alessio, senza dire una parola si alzò di scatto e riguadagnato il corridoio si diresse verso le camere. Io guardai Tullio che beatamente si era addormentato, il suoi inguine era imbrattato di sborra ed il suo corpo aveva finalmente ritrovato pace. Mi girai verso la televisione ed ebbi modo di vedere, prima che il nastro finisse, alcune immagini dove Tullio era intento a scopare furiosamente con una donna che immaginai fosse la moglie: l'uomo la penetrava con forti colpi e nonostante il volume molto basso potevo distintamente udire le grida di goduria della donna.
Mi alzai da terra e sconvolto riguadagnai il letto, ripetcorrendo le folli immagini appena vissute; Alessio dormiva profondamente per cui non ebbi modo di poter fare domande e in pochi istanti mi addormentai.
Il mattino, mi svegliai e notaii il letto di Alessio vuoto; un vociare proveniva dalla cucina; mi affacciai alla porta e fui accolto da Tullio con calore:
- "Ohhh finalmente ecco l'altro ghiro! Dai siediti che tutto è pronto" disse con voce squillante, mentre Alessio sorrideva allegramente.
- "Allora avete dormito bene?"
- "Si pà! Come due pietre!!" rispose Alessio ridendo, girandosi verso di me e strizzandomi l'occhio.
Io benchè imbarazzato, sorrisi annuendo con la testa: era come se Tullio non ricordasse affatto cosa fosse successo solo poche ore prima o lo stesse abilmente nascondendo a se stesso e a noi ma la cosa non mi importava affatto: mi chiesi solo se la notte a venire avremmo avuto il bis!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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